PROFILO ECONOMICO DEL QUEENSLAND
Il Queensland con un PIL di piu’ di 250 miliardi di AUD (circa il 25% del PIL totale australiano), e’ una delle aree di maggiore espansione con performances record del 5.5% nel 2007-08 e del 5.2% nel 2006-2007.
Nel 2008-2009 il prodotto interno lordo e’ cresciuto ad un tasso dello 0.8%, contro l’1.1% del resto dell’Australia a causa di una contrazione della domanda interna (+0.2% nel 2008-09, contro il 6.8 del 2007-08) e dei consumi delle famiglie (1.8% nel 2008-09, contro il 4.9% nel 2007-08).
A sostenere la crescita ha contribuito la spesa governativa (+4.6% nel 2008-09), resasi possibile in una cornice di sostanziale buona salute dei conti pubblici, una cui parte importante e’ stata dedicata agli investimenti (+8.9% nel 2008-2009).
Per l’anno in corso sono stati stanziati dal Governo statale quasi 20 miliardi di dollari australiani da investire per trasporti, infrastrutture, attrezzature di ricerca avanzate e strutture universitarie. Si segnalano fra gli altri i progetti relativi all’ampliamento del porto di Brisbane (730 milioni di dollari australiani ) e allo snodo commerciale di Abbot Point (1.750 milioni di dollari australiani), gli investimenti nel settore dei trasporti quantificabili in 14.000 milioni di dollari australiani e gli stanziamenti per l’autostrada che collega Brisbane a Ipswich (1.950 milioni), potenziamento della rete di autobus (830 milioni) e la Bruce Highway (400 milioni).
L’indice medio dei prezzi al consumo nel 2009 ha superato la soglia del 1.9%, incidendo sulla crescita reale, soprattutto per l’incremento dei prezzi nel settore agroalimentare e nella sanita’. La disoccupazione nel 2009 si e’ attestata attorno al 6.1%; dato leggermente superiore a quello nazionale (5.6%).
L’industria e’ sostenuta dal Governo attraverso il progetto Smart State. Essa e’ dislocata in vari distretti produttivi ed ospita un gran numero di ditte multinazionali quali Oracle, Sun Microsystems, Microsoft, Compaq, Red Hat, Boeing, IBM, THQ e EA Games. Le punte di eccellenza risiedono nella produzione creativa (musica, cinematografia, pubblicita’, architettura, arti visive e design), nella Information and Communications Technology e nell`elettronica. Proprio gli investimenti pubblici e privati hanno trasformato negli ultimi dieci anni questo Stato da regione prevalentemente agricola ad area tecnologicamente avanzata.
Alcune fra le maggiori societa’ italiane, tra cui Ansaldo STS (www.ansaldosts.com/AnsaldoSTS/EN/WorldWideNavigator/Oceania/AU/index.sdo) e Parmalat (www.pauls.com.au) hanno scelto Brisbane quale sede della propria attivita’.
Il settore del turismo che impiega circa 500.000 persone costituisce un altro settore cardine dell’economia del Queensland con un fatturato di piu’ di 9.2 miliardi di dollari australiani nel 2009 (circa il 4.7% del PIL).
Il flusso turistico dall’Italia ha generato nello stesso anno circa 50 milioni di dollari (+14% rispetto al 2008). Su 55.000 turisti italiani che si sono recati in Australia, 6.000 hanno visitato questo territorio.
Il Ministero dello Sviluppo Turistico ha, peraltro, avviato mesi scorsi un’intensa campagna pubblicitaria volta a promuovere le bellezze naturali ed artistiche del Paese. Molto interesse ha suscitato quella per il best job in the world.
L’ente turistico del Queensland ha infatti deciso di offrire un contratto di sei mesi e un compenso pari a 75 mila euro per vivere a Hamilton Island e curare un blog (http://www.islandreefjob.com/). Il bando ha catturato l’attenzione dei media di tutto il mondo e migliaia di domande.
In termini di turismo outgoing, va segnalato come nel corso dello stesso periodo di riferimento, 13.000 residenti in Queensland abbiano scelto l’Italia come meta del loro soggiorno, preferendola a Germania e Francia. L’Italia e’ il paese europeo piu’ visitato dopo la Gran Bretagna. Le destinazioni preferite sono la Sicilia per il cosiddetto turismo di ritorno e le mete culturali classiche, prima fra tutte la Toscana, seguita da Lazio e Veneto.
Lo stato del Queensland guarda all’Italia con grande interesse sia per i progetti che sta gia’ sviluppando con alcune Regioni del nostro Paese (soprattutto Piemonte, Lombardia, Sicilia e Campania) che come possibile partner per investimenti congiunti nei mercati della regione Asiatica e Pacifica.
Per ulteriori informazioni:
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ED INDUSTRIA ITALIANA
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